francigena 2013 dal monginevro 6

 

Sveglia al suono delle campane, entro dallo studio per vedere la chiesa dove trovo già alcune vecchiette sono in attesa della messa, Don Patrizio mi timbra la credenziale, do il donativo ringraziando per l’accoglienza ricevuta, lo saluto incamminandomi  verso la stazione, senza ancora sapere dove andrò stasera. Cielo molto coperto, inizia una leggera pioggerellina che mi fa prendere una nuova decisione: interrompere qui  il cammino, ho davanti a me circa 40 km da percorrere per sentieri, in mezzo ai campi e alle risaie per lunghi rettilinei, molte deviazioni possibili che potranno allungare il cammino già consistente, camminare sotto la pioggia non ho proprio nessuna voglia. Nella stazione deserta e quasi abbandonata, non sono neanche esposti gli orari dei treni, suono al citofono di una casa vicina e mi faccio dare gli orari dei treni che fermano a Torrazze Piemonte, decido di aspettare il prossimo regionale vedendo passare molti treni diretti. Penso di aver preso una saggia decisione visto che nell’attesa comincia a piovere intensamente. Alle 10 il primo regionale, biglietto in treno e in 40 minuti, fermate in varie stazioni, sono per la prima volta a Vercelli. In attesa del treno per Milano, prima una colazione,  subito dopo all’Abbazia di Sant’Andrea li vicino, veramente bella, da ogni angolatura e l’interno non è da meno. Vado in centro in piazza centrale, domenica  molta gente a passeggio, compro i briciolari, biscotti caratteristici di Vercelli, torno verso la stazione guardando i monumenti e i palazzi che fanno bella questa città, faccio il biglietto per Milano ma a causa della coda perdo la prima coincidenza. Ritorno per andare a vedere il duomo di Sant’Eusebio, assolutamente da non  perdere per la sua bellezza. Treno delle 12,46 per Milano dove arrivo alle 13,30 , Como con intercity diretto, alle 15 sono già in casa mia a Como. Fine del cammino.

 

Il mio cammino

 

15 10     Claviere                               Monginevro                            km     3,0

Monginevro                         Oulx                                          km   21,6

16 10      Oulx                                     Susa                                        km   33,8

17 10      Susa                                     Sant’Ambrogio Torinese       km   30,3

18 10      Sant’Ambrogio Torinese    Torino                                     km    31,6

19 10      Torino                                  Torrazze Piemonte                km    41,7

20 10      Torrazze Piemonte             Vercelli                                    km   in treno

totale circa 160 km

 

 

 

 

francigena 2013 dal monginevro 5

 

Ho preso la decisione di fare due tappe lunghe anziche’ tre brevi come avevo programmato , sveglia alle 7 e abbondante colazione in albergo , incamminandomi riattraverso di nuovo piazza Castello, il corso Regio Parco , costeggio il Po e dopo aver superato la Stura di Lanzo , cammino lungo il perimetro esterno del cimitero monumentale di Torino ancora chiuso , ma  molte persone sono in attesa dell’apertura . Il meteo prevede pioggia , ora molte nuvole ma con temperatura fresca si cammina bene . Si raggiunge il Po per un sentiero nel parco passando poi su una pista ciclopedonale che costeggia un canale dell’ a e m , fino a  San Mauro Torinese , di nuovo si riattraversa il Po su un  ponte solo pedonale ,  proseguo per Castiglione Torinese , dove cerco il parroco per farmi timbrare la credenziale , non lo trovo essendo  fuori per i suoi impegni pastorali come mi dice una signora che abita li vicino , pazienza . Seduto a riposarmi in un bar del paese , un signore si siede vicino e mi parla del suo cammino di Santiago , tutto entusiasta e pieno di bei ricordi . Lasciata questa cittadina , entro in Gassino Torinese , la cui chiesa ha una grande  altissima cupola ben visibile da ogni dove , seguo i cartelli della Francigena verso Bussolino , ad un bivio sbaglio e  proseguo diritto , fino a quando una macchina si ferma , l’autista che risulta essere il pellegrino di Santiago incontrato a Castiglione , mi dice che sono fuori cammino , gentilmente mi riporta indietro in macchina al precedente bivio dove avevo sbagliato ritrovando  ben indicato il pellegrino bianco  .Con poco traffico costeggio il canale enel , attraverso piana S. Raffaele , prendo la via dei campi che in buona parte passa accanto al Po , un cartello segnala che una volta  li esisteva un antico porto sul fiume , cammino in mezzo a filari di alberi , ai lati grandi estensione di campi appena arati pronti per la semina , improvvisamente  il sentiero scompare , e’ stato arato pure quello , attraverso il campo appena lavorato ,  passo un fosso con poca acqua , molte erbacce e rovi ai lati , ritrovo la statale , in poco tempo , dopo il ponte stradale sul Po , arrivo a Chivasso .  Dopo il ponte a destra , attraverso un parco a lato del fiume fino alla centrale elettrica e alla chiusa dove inizia il canale Cavour , esempio di archeologia industriale ben conservata , ora seguo fedelmente la Francigena in una campagna ben ordinata e lavorata , molti contadini su macchine agricole sono al lavoro nei campi , ci si saluta con un breve cenno con la testa , arrivo alla stazione di Torrazze Piemonte ,trovandola chiusa , anche se tuttora  è una regolare fermata dei treni regionali . Provo diverse volte a telefonare per prenotare per domani sera all’ostello di Vercelli , senza riuscirci , vedremo domani cosa potrò fare . Alla fine oggi ho camminato per oltre  42 km , comincio a sentirsi la fatica . Entro in questo paese anonimo , trovo un solo bar dove fermarmi per una birra , locale pure sala giochi , vedo il campanile e trovo la chiesa , cerco il parroco che è fuori per altre funzioni . A lato della chiesa  l’oratorio  San Domenico Savio con molti ragazze e ragazzi  intenti a  giocare , alcune mamme li vicino osservano e parlano fra loro , una mi fa entrare in casa per aspettare il parroco, in attesa del suo rientro . Alle 18,30 arriva Don Patrizio , sacerdote di colore che arriva dal Ruanda , di corsa e tutto trafelato , mi accoglie indicandomi la camera posta dietro il suo studio-sacrestia che è collegato direttamente alla chiesa . Dal suo studio passano tutti le ragazze e i ragazzi per andare in chiesa per la messa , una partecipazione attiva  con molti canti, infatti dalla mia camera , a lato  della stessa , si sente tutto e  sembra quasi di essere in chiesa e di partecipare direttamente alla funzione religiosa . E’ una camera ripostiglio , con un po’ di tutto , senza serratura , ma ha un bel bagno appena rifatto , acqua molto calda che mi ristora dalla fatica . Riprovo a telefonare a Vercelli , ancora senza alcuna risposta . Al termine della messa ,  Don Patrizio che mi da le chiavi della casa e del cancello carraio per poter rientrare dopo cena in camera ,  dice di non preoccuparmi se sentirò dei rumori perchè alcune le mamme hanno organizzato una cena per i ragazzi in un salone dell’oratorio . Cena al ristorante , al ritorno e nelle prime ore della notte , non sentirò nulla , troppo stanco  .

 

francigena 2013 dal monginevro 4

 

Notte tranquilla , riporto le chiavi nella cassetta della posta di Don Romeo e il donativo che non avevo ancora dato ,colazione al bar dove la cameriera polacca  mi parla dei molti pellegrini che spesso si fermano da lei per colazione o per cena . Parto per Avigliana , sbaglio subito strada , seguo d’istinto i cartelli stradali che indicano il centro , ritrovandomi così in una zona industriale , l’alternativa ora e’ tornare per la stessa via o passare per il borgo antico su in collina , ritorno indietro passando per il centro di questa citta’ , per niente interessante . Difficile orientarsi in città , ora  ho perso di nuovo i segnali del cammino , prendo la statale pensando di fare prima pwer arrivare almeno a Rivoli , dove mi fermo per uno spuntino al bar prima di salire al castello della reggia Sabaudia , incompiuta , ora solo museo , che domina la sottostante Rivoli , nelle belle giornate forse si riesce a vedere Torino .  Riattraverso tutta Rivoli , cominciando l’avvicinamento a Torino,  percorro tutto il corso Francia per circa 15 km sulla strada a 2 – 3 corsie per ogni senso di marcia con sovrappassi e diverse rotonde  per superare Grugliasco e Collegno, ora enorme periferia di Torino . Dopo il sovrappasso della ferrovia si arriva a piazza Massaua , proseguo fino a piazza Rivoli , sempre su corso Francia , caotico come non  mai  , anche i marciapiedi sono affollati , fa molto caldo  dovrei iniziare a percorrere Corso Vittorio , sempre con lo zaino in spalla per arrivare in centro . In mezzo a questa folla , non mi sento pellegrino , prendo un taxi in piazza che in 5 minuti mi porta all’albergo Bologna a Porta Nuova , proprio di fronte alla stazione , il tempo di cambiarsi e un breve riposo , esco alle 16,30 per rivedere Torino che e’ sempre una gran bella citta’ . Per corso Roma passeggiando sotto i portici , arrivo a piazza San Carlo visitando prima la chiesa di Santa Cristina , in piazza San Carlo seduto al bar per una bella birra fresca per osservare il passeggio dei torinesi o turisti , di vari paesi in visita a Torino per musei o per il salone del gusto di slow food  .  Telefono a Don Patrizio , parroco di Torrazza Piemonte per prenotare la camera per domani sera , avvisandomi pero’ che lui arriverà sul tardi .  Da Piazza Castello a Palazzo Madama , arrivo in Cattedrale che merita sempre un avisita ,ossservo vari negozi e pasticcerie famose , prima di rientrare in albergo , cena da Brek con riso allo zafferano e salsiccia , un buon budino e una birra doppia ,  domani mi aspetta una lunga tappa .

francigena 2013 dal monginevro 3

 

Colazione alle 7,30 preparata dalle suore nella loro cucina , buona ed abbondante , come se fossi in albergo . Ringrazio , do il mio donativo , attraverso Susa per la ricerca delle induicazioni del cammino ,  ben segnalato riuscendo ugualmente a sbagliare per le mie solite disattenzioni ,  ma torno subito sul percorso giusto per una tappa completamente pianeggiante nella vallata , contornata da belle montagne . Sono su  sterrati ben segnalati , in questo caso ottima la guida di Terre di Mezzo , bisogna saperla leggerla fermandosi a riflettere , usando sempre  la testa per trovare la retta via . Prima fermata a Foresto e a San Didero per vedere da vicino una casa forte , molto ben conservata , rifornirsi di acqua alla fontana e ricontrollare il percorso , fermandomi a chiaccherare con un signore a passeggio con il cane , che per prendermi in giro mi dice che manca poco per arrivare a Roma . Passa un gruppo di ciclisti , uno si ferma ed esce dal gruppo per chiedermi se sto percorrendo la via Francigena , mi parla del cammino di Santiago , da cui e’ appena tornato entusiasta di quello che ha fatto . Passo per Bogone di Susa , per campi passo vicino ad  un canale , scorre  sopraelevato rispetto al piano di campagna , e che porta acqua ad una centrale eletrrica prima di ributtarsi nella Dora Riparia . Mi fermo per pranzo su un prato , a lato di un sovrappasso del canale , non c’e’ in giro proprio nessuno , riposandomi sotto un bel sole , prima di ripartire  per Sant’Antonino di Susa , grosso centro con le prime fabbriche industriali della cintura torinese . Telefono per la ricerca dell’alloggio per la prossima notte a Torino ma dei quattro indirizzi indicati sulla guida , tre non rispondono e i salesiani non possono ospitarmi  perchè al completo  , trovo per la notte una camera in un albergo  a due stelle nei pressi di Porta Nuova . Da Vaie vedo in lontananza la Sacra di San Michele in cima ad un colle , era una meta molto importante per i pellegrini medioevali , situata a meta’ strada fra Sant Michel , in Bretagna , e San Michele Arcangelo in Puglia . Sono tentato di salirvi , ma sono stanco e proseguo diritto per Sant’Ambrogio Torinese , cerco il campanile , trovo la chiesa e la casa del parroco Don Romeo Zuppa , che mi accoglie , timbra la credenziale accompagnandomi poi in un appartamento lungo la via principale del paese adibita al ricovero dei pellegrini . Parliamo un po’ del suo paese , dei problemi dei giovani e del lavoro , della crisi che pure qui si fga sentire . Sono le 16,30 , tutto il tempo per riposarmi in attesa della cena al ristorante Africa , consigliato da Don Romeo , cena a base di minestra e di un  filetto di pesce impanato con dei broccoletti fritti , veramente quisiti . Dopo cena , tornando verso casa , vedo la chiesa aperta , entro e la vedo gremita di fedeli , giovani e meno giovani , con Don Romeo intento a celebrare la messa  .

 

francigena 2013 dal monginevro 2

 

Messa nella cappella dell’oratorio , con poche vecchiette presenti , colazione in un bar vicino all’oratorio , riconsegna delle chiavi , breve visita all’antica’abbazia ,  alle 8,30 mi rimetto in cammino camminando sulla statale  attraversando un’anonima periferia commerciale  da grande città , fino a incrociare la strada per Gad da dove comincia il sentiero dei Franchi . Li ha inizio il gran bosco di Salbertrand , molto gradevole e tranquillo su sentieri e strade sterrate , con cartelli di spiegazioni sul parco  , sul lavoro che gli abitanti nei secoli passati facevano nel bosco ,  lavoravano la roccia e la trasformarvano in calce , per costruire le loro case . All’interno del bosco  si incontra anche il sentiero che ricorda il Glorioso Rimpatrio dei Valdesi di ritorno dall’esilio , verso una loro terra promessa . fatti realmente accaduti in queste zone che ricorda la loro storia vissuta . Il tempo tende al bello , solo un po’ di vento che non da fastidio e comincia a far caldo a far caldo : esco dal bosco e vado verso Exilles , perdo il segnale del pellegrino bianco , sono molti i cartelli segnaletici dei percorsi e dei sentieri di montagna , confondono e  mi aiutano a sbagliare strada , scendo verso Salbertrand , passo sotto l’autostrada e chiedo informazioni , devo girare all’esterno dell’autogrill autostradale  per ritornare successivamente sulla via Francigena . Bella la visione del forte  , attraverso il paese e arrivo sul piazzale ai piedi del castello , imponente nelle sue forme e per il suo volume posto sulla roccia , leggo  della sua storia mentre pranzo seduto su una panchina , per la stanchezza decido di non visitarlo  . La mia prossima meta è Chiomonte , voglio vedere da vicino la zona interessata ai lavori relatvi all’alta velocità , contestata dai  NO TAV , cercare di capirci qualcosa , trovo molte scritte sui muri delle case e sui piloni , veramente alti dell’autostrada ,  molte sono le bandiere dei contestatori alle finestre delle case . Lungo il fiume , di la dalla strada che sto percorrendo , vedo un presidio dei NO TAV , con tende da csampeggio predisposte come base per future riunioni o manifestazioni. Alla centrale elettrica perdo i cartelli indicanti il sentiero della Francigena , salgo a Chiomonte , attraverso tutta la lunga via del  paese ,  fermandomi in un  bar per una bella birra alla spina , per riposare e per parlare un po’ con un ragazza del posto che sa di tutto sulla storia sula tav , facendomi consigliare da lei  come raggiungere meglio Susa . Siamo a metà pomeriggio , prima di ripartire chiamo il parroco di Sant’Ambrogio Torinese per prenotare per la prossima notte , risposta positiva che mi tranquillizza . A causa del precedente sbaglio di percorso , devo percorrere molti km sulla statale , camminando sui marciapiedi  a bordo strada , diversi lavori stradali  in corso che disturbano , poco il traffico ma sempre fastidioso che allonatana il silenzio . Prima di Susa si attraversa il confine fra lo stato dei Savoia e il Delfinato francese , ora simbolico , segnalato da un cippo recentemente ricostruito sui ruderi di un precedente forte . Per scendere a Susa bisogna fare a piedi diversi tornanti della statale  , dove arrivo verso le 17,30 , chiedo informazioni per la casa delle suore , dove sono accolto da suor Benania ,  solite formalità d’ingresso per i pellegrini , vengo accompagna alla mia camera nel convento ,  indicazioni per la serata e come poi rientrare dopo cena nella loro casa , dove sono rimaste  poche suore , ora serve  per accogliere i pellegrini e vari gruppi di fedeli per ritiri ed  esercizi spirituali . Come dai salesiani sono sempre solo , non ci sono altri pellegrini in giro , oggi ho incontrato solo due ragazze francesi che risalivano  la Francigena da Roma e ora sono in cammino verso la Francia . Esco alle 19,15 , cammino per le strade del centro storico  alla ricerca di un buon ristorante , ma trovo solo aperte delle pizzerie ,  bisogna accontentarsi  . Freddo è il rientro dalle suore , ma  un buon riposo mi rimette in sesto .

francigena 2013 dal monginevro 1

 

In treno da Como S. Giovanni alle 6,36 , freccia rossa da Milano centrale alle 8,00 , a Torino Porta Nuova alle 9,00 , coincidenza con il regionale per Oulx alle 9,16 , a Oulx dopo circa un’ora , successivo  autobus per Claviere  delle 10,40,  in quanto nei giorni feriali l’autobus non sale al Monginevro. Uscuto da casa senza macchina , orari previsti e coincidenze rispettate , ottimo per essere una prima volta ,  un buon inizio di cammino  . Cielo nuvoloso ma senza pioggia con qualche spiraglio di sole in val di Susa , vedo le cime dei monti che la contornano tutte imbiancate di neve , un bel paesaggio dopo l’anonima periferia di Torino . Sceso dall’autobus a Claviere , all’ufficio turistico chiedo informazioni per la salita al passo e mi faccio apporre il primo timbro sulla credenziale , telefono e prenoto per la notte a Oulx dai salesiani , che mi confermano la stanza  . Voglio cominciare dal passo fissando lì il mio kilometro zero , lo raggiungo alle 12 dopo  mezz’ora di salita su sentiero sul lato sx della valle,  attraversando un confine simbolico con la Francia . Sonoo ai 1854 mt. del passo , primo comune francese , stazione di sci , agglomerato di case  e condomini per vacanze , per niente bello , solo le cime dei monti rallegrano l’animo.  Timbro sulla credenziale all’ufficio turistico , due passi per visitare il paese e visita della chiesa prima di iniziare la discesa verso Claviere, giusto il tempo di orientarsi per scendere sul lato dx della valle sul sentiero che costeggia il laghetto alpino e  il campo da golf , diverse buche e molto ben tenuto .  Il cammino e’ poco segnalato , ma non si puo’ sbagliare , bisogna solo scendere e arrivare alla periferia di Claviere senza  rientrarci , poca statale fino all’indicazione della cappella di San Gervasio , in alto sopra la strada, dove inizia un sentiero a tornanti in discesa , fondo ghiaioso abbastanza sconnesso e pericoloso  in questa gola spettacolare , in vista di un bellissimo ponte tibetano o nepalese , ora chiuso , che collega le due parti della valle . Al fondo della valle attraverso il torrente in piena su un passerella di travi in legno con il sentiero che lo costeggia , riparato recentemente delle parti ammalorate , un parapetto con funi di acciaio protegge per sicurezza . La valle si allarga , il sentiero attraversa boschi di abeti , larici , pini e alberi di sorbo con un sottobosco pulito e ben tenuto , dopo 2 km circa di statale arrivo a Cesana Torinese , attraverso tutta la via principale del paese , ben tenuto , arrivo alla chiesa principale per fermarmi a riposare , trovata chiusa , mi siedo su  una panca in pietra all’esterno all’ombra , tolgo lo zaino , fame e sete si fanno sentire . Ecco che arriva il parroco , apre la chiesa ed entro con lui , ma  riesco subito per continuare il mio leggero pranzo . Quando lui riesce , parliamo del paese  e del suo lavoro , dei suoi continui spostamenti per celebrare le funzioni nelle varie frazioni e paesi dell’alta valle a lui affidati , per stare vicino ai bisogni della gente , ora è in attesa  dei bimbi per il catechismo . Gli chiedo di apporre il timbro sulla credenziale , non lo ha appresso , scende in paese a casa sua a prenderlo , ritorna mentre poco alla volta stanno arrivando i bimbi  . Lo ringrazio , telefono per prenotare la prossima notte dalle suore a Susa , rimettendomi in cammino alle 14,30 verso Oulx . Attraverso le frazioni di Mollieres e di Solomiac , incantevole paesino , sempre per boschi , senza particolari dislivelli , passando poi su una strada bianca sterrata , infine sulla statale per circa 7 km con due brevi gallerie fino all’ingresso di Oulx , con poco traffico ma monotono e pericoloso , non ci sono altre soluzioni . Brutto è l’ingresso in paese , per forza attraversare la statale e cercare di capire quale direzione prendere :  una porta all’autostrada ,la seconda a Sauze d’Oulx e l’ultima verso il paese , divisi fra loro da guard rail in cemento . Forse la stanchezza o forse i cartelli non ben disposti , e’stato facile sbagliarsi e prendere per l’autostrada , accorgendomi subito dell’errore fatto . Ricerca dei salesiani che si trovano vicino alla stazione , da dove ero partito questa mattina , passo davanti all’oratorio , la città dell’allegria , trovo l’ufficio e l’economo addetto al ricevimento,  dopo la registrazione e il timbro sulla credenziale , dato il donativo e chiesto l’indicazione di un ristorante per la cena , mi accompagna in camera situata  in un altro loro fabbricato , li vicino . Bella e semplice la prima camera del cammino , doccia , riposo e cambio in attesa dell’ora di cena . In questo ristorante-pizzeria sono l’unico cliente , parlo con il proprietario–cuoco , che mi riconosce subito come pellegrino : mi prepara una minestra di verdure , veramente buona , con sopra una bella spolverata di parmigiano , per secondo un favolosa trippa con pecorino , il tutto accompagnato da un buon vino rosso sfuso . Arrivano altri clienti , torno in camera per prendere la credenziale da far timbrare anche da lui per un ricordo della serata , anche per digerire il troppo che ho mangiato , ritorno a pagare Ignazio , il proprietario che mi offre un liquore , ALKABUSER , che mi riscalda ben bene e mi da la ricetta , offrendomi in regalo una forma di pane da lui appena fatta , che mi tornera’ buona nei prossimi giorni . Prima notte del nuovo cammino , stanco , fa freddo ma molto contento per come è iniziato .

 

 

1 – francigena 2013 dal monginevro

Dal Monginevro a Vercelli

Dopo il cammino di Santiago per la via della Plata dello scorso maggio, sentivo il bisogno di uscire dalle solite abitudini quotidiane, avendo una settimana libera, ho deciso di camminare per questa parte della via Francigena che proviene dalla Francia, percorrendo tutta la val di Susa per arrivare infine a Vercelli, ricollegandosi così al cammino di Sigerico che parte da Canterbury per arrivare a Roma. Avevo attraversato lo scorso agosto velocemente l’intera valle, in macchina, di ritorno dalla Francia, dopo aver visitato i castelli della Loira ed in particolare il giardino del castello di Chaumont sur Loire, dove Daniela era stata invitata al festival international des jardines 2013, e con grande soddisfazione era riuscita a realizzare la sua idea e il suo giardino, intitolato a COURIR POUR VOIR LA COULEUR DU VENT.  In un solo giorno dalla Francia attraverso il tunnel del Freyus, autostrada per Torino con le uscite per i vari paesi della valle, i cui nomi  molto riportati dalla cronaca relativi alla costruzione della TAV,  AD ALTA VELOCITA’ che collegherà un domani quando sarà finita Torino con Lione, prima bisogna dare inizio all’opera. In quel momento decisi che nei prossimi mese dovrò percorrerla a piedi, A BASSA VELOCITA’ , prima di far l’intera via Francigena che prevedo di fare nella prossima primavera. Da tempo sto studiando questo cammino, letto su internet i diari di alcuni pellegrini, ma lo spunto decisivo mi è stato dato a Civate, Lecco, in occasione di Immagimondo, sui viaggi dell’anima, al termine di una conferenza tenuta dai due autori dei quaderni sulla Francigena, Mario Matto e Giampaolo Falletti, ospitaleri a Santhià e a Vercelli, documenti importanti per capire meglio la complessa e ricchissima realtà dei percorsi francigeni italiani per far conoscere e riscoprire le caratteristiche dei territori che si attraversano, toccare con mano le realtà che si andranno ad incontrare lungo il percorso, riscoprire la storia passata e il presente che non sempre conosciamo, anche per conoscersi meglio dentro di noi. Camminare diventa un modo per lasciarsi alle spalle la tristezza, e ridare un senso allo spaesamento di chiunque si mette in cammino.